Terme di Negombo: acqua e verde tropicale
Se pensate di snobbare Ischia per un week-end suggestivo, unicamente perché la stagione estiva è al termine, non avete idea di cosa avete scelto di perdervi. Realtà isolana da sempre apprezzata per il suo paesaggio naturalistico e per la presenza di zone termali, Ischia offre paradisi come le terme Negombo, da sempre molto apprezzate dall’intera affluenza estiva. Le terme di Negombo sono tra le più predilette, infatti possono considerarsi una tappa necessaria prima dell’arrivo della stagione autunnale, perché connubio felice di terme, hotel, spiagge private, centri benessere, aree ristoro ed eventi internazionali. Queste terme sono situate a Lacco Ameno e prendono il loro nome da una città omonima in Sri Lanka, da cui nel 1947, il duca Luigi Silvestro di Camerini arrivò per iniziare i lavori all’interno del meraviglioso giardino vicino le terme ischitane, con l’introduzione di piante esotiche meravigliose come il ficus, le strelizie e il cycas. Il giardino oggi è diventato ancora più suggestivo e più ricco di piante mediterranee grazie al clima caldo e tropicale, ma anche grazie all’intervento del paesaggista Ermanno Casasco: il respiro esotico di cui profuma questa sezione di Ischia è spesso scenario di numerosi eventi che si tengono tutto l’anno e che intrattengono costantemente il pubblico. Il Negombo è un parco, oltre che una zona termale, il quale racchiude piscine con acqua di mare, centro Spa, bagno turco, grotta per antro terapia e un bellissimo lembo di spiaggia, che si stende per 250 metri all’ombra della suggestiva baia di San Montano, appartenente sempre al comune di Lacco Ameno.
Proprio su questa affascinante baia, si trova l’insenatura più suggestiva dell’isola d’Ischia, immersa in un’area verde di oltre 9 ettari, circondati dai valori emergenti della salute e della bellezza. Un microcosmo di sinergie che non può non accostarsi ai benefici dell’acqua termale, la quale è ricca di minerali( residuo minerale secco superiore a 1 gr/l), è ipertermale, perché sgorga dalla fonte ad una temperatura superiore ai 40°C e ricca di cloruro di sodio. Le acque provenienti dalla fonte termale del Negombo, ha come caratteristica peculiare la presenza del gas nobile radon, proveniente direttamente dalle rocce del sottosuolo, che offrono all’acqua una leggera radioattività benefica che favorisce l’assorbimento dei sali presenti nell’organismo umano. Per di più, l’acqua produce piacevoli effetti lenitivi ed antiinfiammatori che, dopo un’iniziale stanchezza, reca tonicità muscolare. Numerose vasche legate fra loro, posseggono numerosi getti a cascata che i vari centri benessere saranno felici di farvi assaporare e provare all’insegna di una garanzia tutta ischitana. Siete pronti ad un tuffo rigenerante?
Luogo come topos: la storia del Negombo
Piscine termali e marine in aggiunta ad un magnifico bosco-giardino rigoglioso di aiuole, provvisto di uno scenario azzurro e roccia vulcanica sono quello che di più naturalistico un solo luogo può offrire simultaneamente. Il Negombo è tutto questo e si trova In Italia, a San Montano, che forse non tutti conoscono ma che vale la pena di visitare: niente di meno che una baia racchiusa tra il monte Vico e il promontorio di Zaro (famoso per le apparizioni mistiche della madonna) in uno dei più apprezzati angoli di Ischia. Quest’ultima un’isola dove sin dai primi decenni del XX secolo, si è abbondantemente diffusa la cultura della balneazione. Il giardino di cui oggi possiamo fruire è il risultato di un lungo lavoro iniziato nel 1947 dal sopra citato duca Luigi Silvestro Camerini, imprenditore e antifascista veneto (ma anche viaggiatore che molti ricordano principalmente per gli abituali vestiti coloniali, innamoratosi del Sud dopo il confino a Ponza). L’intenzione originaria di Camerini era che il territorio si premurasse per ospitare un giardino botanico irrigato, fornito di un complesso, anche se rudimentale, di vasche termali e percorso da sentieri scavati nella roccia del monte Vico. Creare una proprietà unica e vasta come quella del Negombo non fu assolutamente facile, a causa del fatto che all’epoca il terreno era concepito in lotti coltivati a orto e di proprietà di molte famiglie differenti. Come si sarebbe unificato il tutto? Per accorparli furono necessari alcuni anni e non poche battaglie, ma a conclusione di tutto, arrivarono le più belle piante mai arrivate in paese: cicas, cocos, ficus elastici, zamie, sterlizie giustificarono anche quello strano e bizzarro nome rubato a una baia di Ceylon, visitata in uno dei viaggi dal Duca. La natura mediterranea non fu soppiantata mai dall’arrivo di essenze africane, australiane, giapponesi o brasiliane, anzi questi si arricchirono a vicenda, contribuendo alla realizzazione di un luogo che oggi lascia tutti i botanici affascinati. Successivamente, negli anni Settanta, il luogo passò da parco privato a parco idrotermale aperto al pubblico e ai turisti (per raggiungere l’autofinanziamento e salvare questo patrimonio verde) e solo negli anni Ottanta, il figlio del duca, Paolo Fulceri Camerini,dopo aver realizzato le più importanti piscine e i servizi di bar e ristorazione, percepì l’esigenza di rimettere mano alla struttura del giardino per farne un insieme più armonico e meno ‘wilde’. La storia di Negombo ha visto tante vicissitudini, ma sono state proprio queste a renderlo un luogo che non si può smettere di ammirare.