Serrara Fontana: la geografia
Una delle città metropolitane in Campania più visitate di Ischia, è Serrara Fontana, un piccolo comune italiano che non quota più di 3208 abitanti. È un comune che si configura grazie ai suoi diversi primati: è il meno popoloso di tutti i comuni ischitani; sorge ad un’altezza di 366 metri s.l.m; è l’unico comune dell’isola che si addentra oltre il mare con il borgo di Sant’Angelo, fino alla vetta più alta dell’isola in cui si distribuisce una foresta fitta di alberi chiamata “La falanga”. Quella di Serrara Fontana è una realtà che confina, nel versante nordico, con il comune di Casamicciola, a ovest con il comune di Forio e sul versante est con il comune di Barano. Se si pensa poi alla collocazione di Sant’Angelo, che è posizionato a sud, non si può non concepire la località come il punto più a meridione dell’intera Ischia. Serrara è uno tra i comuni più frequentati principalmente perché, lungo le pendici del monte Epomo, a ben 360 m sul livello del mare, vi si posiziona in maniera evidente un’economia agricola affascinante. Quest’ultima annualmente produce prelibatezze casarecce invidiate da tutto il mondo, il quale viene di proposito da altri luoghi per apprezzare il gusto del “fatto in casa”. In relazione a ciò, non risulta bizzarro che la famosa torre di Sant’Angelo, ovvero un gigantesco e imponente masso tufaceo, sia ancorato al resto dell’isola attraverso un piccolo istmo, oggi simbolico per tutto il comune montano. A Serrara Fontana sembra quasi che il tempo si sia fermato, perché lungo la sua estensione, circa 6.6 km, si aprono paesaggi contadineschi e ricchi di monti meravigliosi. Proprio il toponimo di Serrata deriva infatti da “Serrano”, il cui significato è “chiuso tra i monti”, parallelamente la frazione più antica è quella di Fontana, che invece deriva da “fundus”, in riferimento al fondo di Sant’Andrea collocato lungo le zone limitrofe del casale di Noia, una realtà riemersa nel XX secolo a causa di una frana. Si scopre dunque che, i due paesi di Serrara e Fontana, erano dei villaggi antichi che si cibavano di quello che la terra offriva, che hanno unito le loro forze diventando un unico comune nel 1806.
Una storia fatta da paesaggi
Il motivo principale per cui un turista decide di visitare Serrara Fontana, è che di fatto costituisce un comune che nasce da un’insieme di località, ognuna delle quali è dotata di una sua storia:Noja, Pantano, Calimera, Succhivo e Sant’Angelo. La suggestività del luogo è che, all’interno delle sue strade, ancora si percepisce il ricordo di un passato forte e vivo. Lungo tutto il comune infatti, è possibile trovare le caratteristiche domus in pietra e, continuando lungo la piana della Falanga, si conservano ancora illese le magnifiche e tipiche “fosse della neve” dove, sulla base di alcune tradizioni, era usuale conservare la neve o la grandine nel corso delle stagioni fredde, per garantirsi una possibile frescura durante il caldo estivo. Un luogo in cui più degli altri si percepisce il grande circondario che abbraccia Serrara Fontana, è l’ermo di San Nicola, il più suggestivo in quando è situato sul monte Epomo e abitualmente raggiungibile sulla sella di un mulo, come si faceva in passato per fare le scampagnate. Chi invece vuole godere di una panoramica senza limiti e che consenta di visitare visivamente tutto il comune, il punto di vista ideale è la piazza principale di Serrara, la quale affaccia direttamente sulla costa di Sant’Angelo, chiamata anche dal popolo turistico la “piccola Capri”. Il bello di Serrara Fontana risiede nel fatto che somiglia molto ad un luogo atemporale, a causa del fatto che il comune è tutto pedonale, fatto di vicoletti e abitazioni addossare le una alle altre, che rendono il tutto veramente magico.
I luoghi da non perdere
Tra storia e paesaggi rurali, si collocano luoghi la cui visita risulta imperdibile. Risalendo la strada che da Sant’Angelo fino al belvedere di Serrara Fontana, si incontra la frazione di un paesaggio a cui solitamente non si fa caso: Succhivo. Questa località comincia a partire dalla piccola spiaggia di Cava Grado, una spiaggia vissuta principalmente dalle famiglie del luogo, ma è ideale anche per chi vuole organizzare un week-end all’insegna del relax paesaggistico: per sfuggire alla folla dei Maronti e di Citara si è spesso disposti a spostarsi un po’. Proprio imboccando la stradina adiacente la chiesa di Montevergine, si rivela la Via Caravano, una vera e propria cava in cui la pratica agricola si fa ancora forte e persistente. Continuando l’itinerario, una delle frazioni che compone Serrara Fontana, è il Ciglio, che rivela la basilarità della pietra tufacea nell’antica architettura rupestre dell’intero apparato urbanistico isolano. I muri a secco, chiamati anche “parracine”, insieme a case scavate nella roccia e alla chiesa di San Ciro, fanno capire che il paesaggio cittadino, anche oggi, è estremamente caratterizzato dalla predominanza del tufo verde proveniente direttamente dalle cave del Monte Epomeo. Sicuramente imperdibile! Infine si collocano, come luoghi da visitare assolutamente, Calimera e Noia, la cui importanza è legata alla toponomastica che, in entrambe le realtà, rivela le antiche origini greche di Ischia (Calimera significa “buongiorno” e Noia significa “parte alta”). In secondo luogo esse sono visitabili in quanto predisposte per attività di Trekking: proprio da Calimera è raggiungibile la Pietra dell’Acqua, un blocco tufaceo adibito dai contadini del luogo a vera e propria cisterna per la riserva0 di acqua piovana. Serrara Fontana dunque diventa luogo eclettico e vario, costituito da diverse realtà che non annoiano, ma incitano una vacanza all’insegna della storia e del movimento.