Monte Epomeo ad Ischia, un luogo di divertimento e relax
Sono tantissime ormai le persone che amano passare delle vacanze all’insegna del divertimento, ma anche, al tempo stesso, alla scoperta della natura e di luoghi possibilmente incontaminati. Ed una località come Ischia, anche da questo punto di vista, riesce ad offrire tanto. Non solo il suo bellissimo mare con fondali suggestivi, ma anche altri luoghi possono essere fonte di scoperta e divertimento.
Il Monte Epomeo ad Ischia rappresenta proprio uno di questi, in cui adulti e bambini possono non solo osservare da vicino la natura in tutto il suo splendore, ma anche poter ammirare dei paesaggi affascinanti in pieno relax e divertimento. Andiamo quindi alla scoperta di questo monte ischitano e di cosa è possibile fare e guardare sulle sue pendici e lungo i vari itinerari. Naturalmente, le escursioni si sconsigliano nelle ore più calde del periodo estivo e senza un adeguato abbigliamento.
Le origini del monte e le sue caratteristiche
Alto all’incirca 789 metri sul livello del mare, occupa più di un terzo della superficie complessiva dell’isola ed è, in pratica, un blocco di tufo creato da un’eruzione di tipo esplosivo risalente ad oltre 50.000 anni fa, anche se l’ultima, tra quelle registrate, è avvenuta in pieno Medioevo, nel 1302. Il suo nome, a livello etimologico, deriva dal greco e si può tradurre col verbo “sovrastare”, connesso probabilmente con la splendida visuale che si ha dalla sua cima.
Negli ultimi decenni, in effetti, questo monte è divenuto un’ulteriore attrazione turistica dell’isola campana, in cui è possibile percorrere degli itinerari immersi nella natura. Tuttavia, come da tradizione, non mancano neanche storie leggendarie legate a questa zona e che non hanno fatto altro che destare fervente curiosità tra i suoi visitatori e favorire il turismo e le escursioni su questa parte dell’isola.
La leggenda attorno a questo luogo
Facendo leva su alcune antichissime storie di origini assai diverse, negli ultimi anni del XIX° secolo si diffuse in Occidente la leggenda che il centro della terra (ritenuta cava) fosse abitato da una civiltà avanzata e poco conosciuta, gli Agarthi. A corredare tale racconto, furono pubblicati anche dei libri, tra cui quello di un certo Willis George Emerson che, nel suo “Il Dio fumoso o viaggio nella terra cava” del 1908, individua diversi ingressi a questo mitico regno sotterraneo.
Lo scrittore americano, tra quelli sparsi in tutto il mondo (dal polo Nord a quello Sud, passando per il deserto del Gobi) individua proprio nel monte Epomeo uno di tali ingressi. A “confermare” tale ipotesi, nel corso degli anni, vi è stata anche la pubblicazione di varie mappe di queste porte d’accesso. Questo libro e la leggenda da cui parte, naturalmente, ha favorito una certa curiosità su tale luogo, portando diversi turisti a visitare il monte ischitano.
Una passeggiata nella natura più bella
Per coloro che, invece, vogliono fare delle escursioni semplicemente per rilassarsi e per scoprire la natura di questi posti, è possibile percorrere diversi itinerari, che portano alla cima del monte Epomeo in breve tempo e senza molta fatica. Quello più diretto parte dalla piazzetta di Fontana, frazione del paese di Serrara Fontana, e si distende lungo una strada per buona parte asfaltata (per i più pigri percorribile anche in macchina) e circondata, almeno inizialmente, da castagni.
In seguito, dopo un’area di ristoro, l’itinerario comincia a farsi più complicato, fino a divenire una strada sterrata, in pratica un’antica mulattiera. Tra salite, canalette, rocce di tufo e scorci naturali suggestivi, dopo circa un’ora si arriva alla sommità del monte. Qui, ad attendere i turisti, vi sono due terrazze: sulla prima vi si affaccia un’antica chiesa, dedicata a S.Nicola di Bari, risalente al 1459 e destinata inizialmente ad essere un eremo; mentre nella seconda vi si trova una semplice osteria.
Tuttavia, il regalo più prezioso di questa fatica è il panorama che, facendo un ulteriore brevissimo tratto, si può ammirare da questi luoghi. Infatti, è possibile vedere l’isola di Capri, la penisola sorrentina, Napoli ed il Vesuvio e, nei giorni più limpidi, anche Ponza e Gaeta. Un’immagine spettacolare da cartolina e che merita una passeggiata in questa località davvero incantevole.