Il Rospo Smeraldino a Ischia: Una biodiversità da salvare.
Abbiamo parlato tante volte della bellezza di Ischia e della sua natura incontaminata. Per chi ha avuto il privilegio di visitare l’isola e di percorrere i suoi sentieri nel bosco, avrà notato la varietà di piante e di animali presenti.
La natura agricola di Ischia ha portato sicuramente un grande sviluppo di animali domestici come pecore e capre ma il meglio viene proprio dalla fauna selvatica. In cielo possiamo godere della vista di gabbiani, pettirossi e possenti falchi, mentre nel bosco, se facciamo attenzione e silenzioso, non manca di vedere conigli e lepri selvatiche intente a cibarsi dei prodotti del sottobosco.
Se il mare che circonda l’isola regala una fauna ittica unica al mondo, lo stesso si può dire della terraferma con l’unicità del Rospo Smeraldino.
Le caratteristiche
Si tratta di un esemplare di anfibio più piccolo del rospo comune, dalle dimensioni tra gli i sei ed i dieci centimetri per i maschi e fino a quattordici centimetri di lunghezza per le femmine. Se lo avvistiamo è facilmente riconoscibile anche per il suo colore molto variabile ma caratteristico, dal marrone al verdognolo con macchie verde smeraldo.
Si dai primi caldi primaverili fino ad estate inoltrata, il rospo smeraldino predilige quei ristagni d’acqua temporanei di cui Ischia è piena per la presenza di vasche termali, cave e tanti altri anfratti perfetti per la sua riproduzione.
Dalle uova ai girini, passando per una questa fase totalmente acquatica, fino all’età adulta, dove vivono fuori dall’acqua ma ne prediligono l’habitat.
Spesso si mimetizzano con l’ambiente, nascondendosi dietro alle foglie, tra le cortecce degli alberi o in buche del terreno, uscendo al tramonto per la caccia al cibo. In questo momento della giornata è anche possibile sentire i maschi richiamare a sé il sesso opposto, con un caratteristico gracidare.
Il rischio estinzione
Per il rospo smeraldino non è tutto rose e fiori, essendo in tutta Europa a rischio estinzione. I cambiamenti climatici sicuramente stanno influenzando anche la sopravvivenza di questa tipologia di animale, ma è il territorio sempre più antropomorfizzato a rendere difficile la convivenza tra il rospo e la vita quotidiana dell’isola. La cementificazione e il disboscamento, sono elementi che mettono a serio rischio la presenza di questa specie particolare ad Ischia.
Questo anfibio, aveva trovato nell’isola di Ischia, un luogo naturale dove riprodursi, ed allietava le serate ischitane con il suo canto soprattutto in come Barano D’Ischia e nelle vicine cave dell’Olmitello e Cavascura.
La salvaguardia
La specie del rospo smeraldino, per la sua particolarità è tutelata dalla convenzione di Berna (dedicata alla conservazione della vita selvatica in tutta Europa) e oggetto di studio dall’università di Napoli. Per questo si è lavorato e si lavorando molto sulla sua salvaguardia, soprattutto sul territorio di Ischia dove pare trovare un habitat particolarmente promettente per il suo sviluppo.
Ad esempio, oltre a diversi convegni sull’argomento, Ischia si è mossa con una particolare cura degli ambienti preferiti per la riproduzione del rospo smeraldino.
L’assessorato all’ambiente con le associazioni a tutela del territorio e gli uomini di Ischia Ambiente, hanno lavorato alacremente per la pulizia delle cisterne in tufo, una volta utilizzate per raccogliere l ‘acqua, dalle piante infestanti e da altre impurità.
Le vasche sono state liberate dal Giaciglio d’acqua, una pianta particolarmente infestante e pulite dai vari rifiuti depositati, come cartacce, bottiglie e altri oggetti.
Questo lavoro, effettuato regolarmente permette lo sviluppo di questa specie in via d’estinzione in tutta Europa, favorendone la riproduzione e mettendo Ischia al centro di uno sviluppo per la biodiversità di importanza mondiale.
L’importanza di questo lavoro, è data anche dai risvolti positivi che può dare a tutto l’habitat, e può essere d’esempio per la salvaguardia di tantissimi altri territori.