La chiesa del Soccorso ad Ischia, tra storia antica e bellezza
Tra le bellezze del nostro Paese vi sono tantissimi edifici religiosi maestosi e celebri che colpiscono per la loro architettura e imponenza e molto visitati da numerosi turisti, italiani e stranieri. Tuttavia, accanto a tali strutture rinomate, esistono anche edifici di culto piccoli, magari poco conosciuti, che comunque rappresentano piccoli gioielli, in quanto ospitano opere artistiche pregevoli o perché incastonati in un ambiente particolare e suggestivo.
E proprio di quest’ultimo esempio, mirabile, ci accingiamo a parlare e la protagonista è la chiesa del Soccorso ad Ischia. Questa celebre località turistica offre tante attrazioni ai turisti che la visitano, dal suggestivo ambiente naturale fatto di mare cristallino e spiagge dorate alla storia e cultura, che si possono ritrovare in numerosi suoi edifici, come il castello Aragonese ad esempio. Tuttavia, una tappa importante di una visita ad Ischia è proprio quella ci fa conoscere questa chiesa piccola, ma deliziosa e dalla storia davvero interessante.
La sua posizione geografica e descrizione
Situato nel Comune di Forio e considerato un suo simbolo, la chiesa del Soccorso si trova su uno spettacolare promontorio a picco sul mare a cui ha dato anche il nome. Questa struttura religiosa, dedicata a Santa Maria della Neve, si trova in pratica affacciata sul mare su tre lati, mentre il quarto si presenta su un ampio piazzale, da cui, nelle giornate particolarmente limpide, è possibile scorgere l’isola di Ventotene.
Questo luogo di culto rappresenta un’attrazione non solo per Forio ma per l’intera isola ed è uno dei più visitati dai turisti di passaggio in questa località, dopo il castello Aragonese. Essa presenta una facciata dagli stili variegati e molto particolare, un miscuglio di gotico, rinascimentale e barocco. Accanto si trova il campanile di piccole dimensioni, con la cuspide di forma piramidale ed in stile prettamente gotico.
All’interno, ad accogliere i visitatori, si trova un pavimento fatto di piastrelle maiolicate di pregevole fattura, le stesse che si trovano sulla scala antistante la chiesa e risalenti al XVIII° secolo. Una delle sue cappelle ospita invece una delle opere più preziose dell’intera struttura, un crocifisso ligneo risalente agli ultimi anni del XV° secolo, in stile catalano e al centro di una storia leggendaria, di cui poi daremo un accenno. Nei pressi del crocifisso, vi sono poi due medaglioni marmorei che proverrebbero da un sarcofago di epoca medievale.
Altra opera di origine incerta ma di pregevole fattura è una statua lignea raffigurante la Vergine Maria con un bastone nella sua mano destra. In pratica, essa sarebbe un “ex voto” fatto per un esorcismo conclusosi positivamente (da qui la raffigurazione della Madonna con un bastone) ed effettuato nei primi anni del XIV° secolo. A completare poi le opere artistiche presenti, vi sono anche una pala raffigurante Sant’Agostino ed una vaschetta in pietra, che risalirebbe attorno al IX-X° secolo d.C.
Una chiesa tra storia e leggenda
Le notizie circa questo edificio di culto risalgono al Medioevo, in quanto la struttura faceva parte di un antico convento di frati agostiniani e risalente appunto alla metà del XIV° secolo. Nel corso del tempo, tuttavia, a causa di varie vicissitudini, i religiosi dovettero abbandonare lo stesso convento, che venne poi soppresso nel 1653 a seguito di una bolla di Papa Innocenzo X° e l’intera struttura passò sotto il controllo delle autorità di Forio.
Nel corso dei secoli essa fu al centro di varie trasformazioni e ristrutturazioni, mentre la sua attuale forma risale a dopo la metà del XIX° secolo. Al giorno d’oggi, è rimasta nel cuore degli ischitani la visita che fece l’allora Papa Giovanni Paolo II° a questa chiesa nel Maggio 2002. Un incontro pastorale dedicato ai giovani, in vista della giornata mondiale della gioventù di quell’anno. Da allora, il piazzale antistante l’edificio religioso è dedicato proprio al santo polacco.
Come già anticipato, merita un cenno la storia leggendaria che circonda il crocifisso ligneo all’interno della chiesa. I racconti narrano che esso fu ritrovato in mare da un gruppo di pescatori e che, a causa di una tempesta, furono costretti a lasciarlo in custodia nell’edificio religioso ischitano. Ritornati per riprenderselo, essi non poterono farlo uscire della chiesa in quanto la porta della stessa scompariva misteriosamente. A quel punto, i pescatori decisero di lasciarlo lì, a memoria del loro passaggio e a protezione di tutti i marinai.
Come già anticipato, merita un cenno la storia leggendaria che circonda il crocifisso ligneo all’interno della chiesa. I racconti narrano che esso fu ritrovato in mare da un gruppo di pescatori e che, a causa di una tempesta, furono costretti a lasciarlo in custodia nell’edificio religioso ischitano. Ritornati per riprenderselo, essi non poterono farlo uscire della chiesa in quanto la porta della stessa scompariva misteriosamente. A quel punto, i pescatori decisero di lasciarlo lì, a memoria del loro passaggio e a protezione di tutti i marinai.
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