I palazzi patrizi di Ischia Ponte e Forio e la Villa Viscontiana
Sono molti ad Ischia gli edifici che hanno un particolare interesse e che rappresentano un patrimonio culturale e architettonico, tanto che parecchi sono sottoposti a vincolo di tutela. Vediamo insieme i più famosi ed importanti palazzi patrizi di Ponte e Forio e la Villa Viscontiana.
Ischia Ponte
Tra i palazzi più celebri e di valore di Ischia Ponte, si annoverano moltissimi edifici di grande interesse ma non si può mancare di citare:
- Palazzo Scalfati, un edificio a pianta rettangolare costruito in pietra lavica e pietrame di tufo che risale all’inizio del 1700;
- Palazzo Malcovati è una costruzione del XVI secolo ed e conosciuto anche come Scuopolo. Inizialmente il suo scopo era quello di difendere l’isola insieme alla Torre del Cavalier Orazio Tuttavilla, della quale, però, non vi sono più tracce di alcun tipo;
- Palazzo della Corteglia prende il suo nome bella costruzione che si apre sul cortile. Molto interessante è lo stemma gentilizio che si trova sulla parete sinistra della scala d’ingresso;
- Palazzo Lanfreschi, appartenente ai Marchesi di Bellarena, risale al XVIII secolo.
- Palazzo Lauro, risalente a prima del 1797, che per tanti anni fu la sede dei governatori di Ischia;
- Palazzo dell’Orologio che era l’antica sede municipale. Verso 1920, però, la sede fu trasferita nel Palazzo Mazzella e, le stanze della Torre servirono fino al 1967 come sede per le aule della Scuola Elementare. La conformazione attuale del palazzo si addebita al 1759, anno in cui fu ristrutturato dai decurioni. Il piano terra divenne un carcere e sulla torre venne inserito l’orologio dal quadrante in marmo che, poi, fu sostituito da uno luminoso. Nei pressi, l’Amministrazione fece edificare una vasca di pietra tiburtina, nella quale giungeva l’acqua che proveniva dalla fonte di Buceto. Ne è conferma un’iscrizione su una lapide sul frontespizio del palazzo. Al di sopra di questa se ne trova un’altra a memoria della morte di Vittorio Emanuele II. Oggigiorno, il Palazzo è sede del Museo del Mare, che fu inaugurato nel 1996.
I palazzi di Forio
Se ci spostiamo verso Forio, certamente non si può mancare di visitare due dei più strepitosi edifici della zona:
- Palazzo Biondi, edificato dal notaio Biondi nel XVIII, che fu varie volte modificato e ampliato ed è considerato fra i più notevoli di tutto il paese;
- Palazzo Covatta, dalle bizzarre finestre e l’epoca di costruzione incerta; si direbbe il XVII a causa della forma della scala e del portone.
La villa “viscontiana”
Architettata ad arte da Visconti nella Colombaia, la villa è ricca di bellezze di varia natura. Oggi La Villa La Colombaia è diventata un museo in onore del regista che vi abitò. Nonostante sia stata svuotata dei suoi arredi originali, mantiene inalterato il suo fascino.
Visconti arrivò ad Ischia nel 1945 e nei primi tempi soggiornò a Villa Colucci, una casa situata sulla costa di Punta Molino. Poi decise di acquistare villa di Zaro, tutta bianca e contornata da due dépendance con un viale circondato da lecci, pini ed eucalipti. L’aspetto della villa è selvaggio, inaccessibile e quasi tenebroso ma Luchino Visconti se ne innamora. “La Colombaia” apparteneva anticamente alla famiglia Patalano di Forio che dopo una corte spietata e sfibrante porta il barone a decidere di vendere la casa al regista.
La Colombaia è l’estrema testimonianza della difficoltà aristocratica ad aderire alla realtà e riuscire ad uscire dal cerchio che rappresenta il proprio mondo che, in sostanza, è stata sia di ostacolo che di stimolo lungo tutta l’attività professionale del celebre regista. La villa, fu ristrutturata a cura dell’architetto Giorgio Pes, soprattutto per quanto riguarda le aree interne alla villa a cui fu conferita un’importante impronta di stile liberty. Si occuperà invece personalmente della restaurazione e sistemazione del giardino.
Alla sua morte, nella Colombaia, ormai da qualche anno hanno ricevuto un posto d’onore proprio le ceneri di Luchino Visconti che sono state poste in un angolo del grande parco che circonda la Villa.